L’EUROPA IN STATO DI SHOCK DOPO LA VISITA ALLE DISCARICHE CAMPANE

02 maggio 2010 — Rifiuti, quando l’Europa scopre la Campania: Poco dialogo con i cittadini e ciclo basato su discariche e termovalorizzatori
L’eurodeputata Judith Merkies al termine della tre giorni
Conclusa la visita della dellegazione Ue: «Manca un ciclo integrato, non viene rispettata la gerarchia dei rifiuti»
Ci ha messo tutta l’abilità diplomatica di questo mondo, l’eurodeputata olandese Judith Merkies capo delegazione della Ue in visita in Campania, nell’ostentare ottimismo e al contempo dire che: 1) non vi è stata alcuna interlocuzione tra cittadinanza e istituzioni sulle politiche e sulla scelta dei siti per la gestione dello smaltimento dei rifiuti; 2) che lo smaltimento in Campania viene pianificato a suon di discariche e termovalorizzatori e che le istituzioni sono inclini a optare per queste soluzioni in maniera definitiva e non temporanea; 3) è una follia immaginare una seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio sito protetto dall’Unesco; 4) è grave come il sindaco di Terzigno (Domenico Auricchio, Pdl) non abbia mai avuto occasione di visitare la discarica presente sul territorio cittadino. Ma nonostante questo la Merkies ha spiegato come la Campania è patrimonio dei campani come di tutti i cittadini europei,e che la commissione lavorerà avendo come obiettivo la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale di tale regione.
Si è conclusa oggi la visita della delegazione della Commissione Petizioni del Parlamento europeo. Una visita le cui conseguenze verranno esposte tra un paio di mesi, quando le conclusioni definitive verranno prese dal Parlamento europeo. Judith Merkies che nella vita politica non è certo una conservatrice ha spiegato come: «Abbiamo potuto constatare un cambiamento dell’atmosfera politica che aiuterà a produrre quella svolta necessaria», e al contempo la commissione ha «verificato come abbiano legittime preoccupazioni i cittadini che hanno inviato le petizioni, rivolgendosi a noi, circa l’assenza di un ciclo dei rifiuti. Hanno pienamente ragione». Dopo aver di persona visitato i siti di Chiaiano, Taverna del Re, Ferrandelle, l’impianto di Acerra, Terzigno e Basso dell’Olmo nel Comune di Serre, la Merkies ha spiegato come in Campania «manca un ciclo integrato e che non viene rispettata la gerarchia dei rifiuti perché si utilizzano soltanto discariche e termovalorizzatori senza passare per i processi che riducono i rifiuti, che favoriscono la loro selezione e il riciclaggio, processi che favorirebbero un utilizzo complessivamente minore delle discariche che sono viste non come una soluzione temporanea, ma definitiva».
I cittadini come primi ispettori
Nota negativa, deficit in pratica democratica, la commissione ha preso atto «dell’assenza di dialogo tra i cittadini e le autorità, dialogo necessario anche fra i diversi livelli amministrativi» e «la mancanza di trasparenza, per cui si intravede una possibilità di miglioramento, considerando che per ora non c’è accesso alle discariche per l’opinione pubblica e per chi volesse verificare i dati», spiega ancora la Merkies. L’eurodeputata ha sollecitato l’accesso ai siti in quanto «così si favorisce il dialogo, anello mancante, e si instaura fiducia». Quella dei rifiuti della gestione dei rifiuti in Campania è una questione «politica, ma che trascende i ragionamenti partitici». «Il presidente Caldoro – ha concluso Merkies – è pienamente consapevole della situazione, della questione relativa alla conformità all’Europa e delle possibili sanzioni, ed ha affermato che farà del proprio meglio». Una regione la Campania che la Merkies ha ribadito come sia non solo dei cittadini campani, ma «è anche una regione dell’Unione europea e patrimonio mondiale che va mantenuto per voi e per noi».
Fonte agenziami.it

Per calcare un po la mano, e non tanto per fare cultura, è stata gentilmente inviata al NAPOLITANIA CLUB questa espressione poetica in lingua napoletana del signor Salvatore Pasquale e che noi riteniamo sia consona all’argomento in questione, così che cantandogliela può darsi che il problema “munnezza” possa essere meglio udita da chi deve intervenire. Il filo ironico di questa poesia è il filo conduttore del problema rifiuti che esiste in tutte le grandi metropoli, da Roma a Parigi, da Londra a New York, dove barconi carichi di “munnezza” vanno su e giù per l’Hudson. Noi di NAPOLITANIA CLUB pensiamo fermamente che è venuto il momento di vedercela direttamente con l’Europa, perchè il tramite italiano non fa gli interessi del popolo e della Nazione Napolitana.

Il Direttivo

 

A Munnezza

 

di Salvatore Pasquale

`A munnezza è sempe stata usata
come unità di misura d´’a ricchezza.
Sacchetielle leggera e faccia `e cera.
Né cumpà, ma a casa toja
ho faje miezu chilo ‘e munnezz?
Peggior insulto simile a jiastemma
in illo tempore nu’ nce puteva stà.
Chi munnezza nun produce
la panza si cuce.
Ncoppo a chelli facce serie…..
se liggèva ‘a miseria.
E picciò…….vai ca munnezza
ca è sinonimo `e ricchezza.
E chi vive in agiatezza,
ne produce di munnezza.
Cumm´è bello all´annusà
stu profumo di bontà,
ma che bella esposizione…
sti sacchetti tutt´ammucchiate
ncoppo a chistu lastricato,
che profumo che vi esce
commo fete `a capa `e pesce.
E penzate ch’ emozione
doje tre scorze `e nu mellone,
vetro,plastica,cartone e perfino nu curdone.
Mamma mà che senzazione
A guardà chistu muntone.
Sarrà pure ch’ è ricchezza,
pe mè è sempe na schifezza.
Cresce in me forte `a certezza….
simme figli d´’a munnezza.

 

Questa poesia ci è stata inviata direttamente dal sig. Salvatore Pasquale ed è stata pubblicata per gentile concessione dell’autore.

L’EUROPA IN STATO DI SHOCK DOPO LA VISITA ALLE DISCARICHE CAMPANEultima modifica: 2010-05-04T08:21:00+02:00da tonyan1
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