L’INVENZIONE DEL MEZZOGIORNO – omaggio al Patriota Napolitano Nicola zitara

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L’invenzione del Mezzogiorno è la descrizione di come, ‘manu militari’, il capitale, gli affaristi e le banche tosco-piemontesi abbiano espropriato il Sud delle sue banche, vale a dire lo scheletro creditizio dell’economia meridionale e del primo capitalismo italiano, che vide in Napoli l’unica metropoli a cavallo tra Settecento e Ottocento nella penisola. Colonialismo, perciò, non in terre selvagge, ma di conquista su terre competitive col Nord; un Nord dove spesso la condizione contadina era peggiore. Non accumulazione primitiva tramite la tratta degli africani o su indios immiseriti, ma su una popolazione impoverita radicalmente da una conquista militare e dal furto dei propri strumenti di credito e delle terre. E questo un discredito al farsi dell’Italia? No, qui non si discute il farsi l’Italia, si discute la creazione di una colonia strumentale allo sviluppo del Centro-Nord. L’obiezione che ci fu il plauso per quanto operato sul piano politico-militare da parte di una fascia della borghesia meridionale non è un’obiezione, ma la conferma della lettura di Zitara. Ogni colonia basa il suo perdurare sull’esistenza di una borghesia in loco, che rappresenta il tramite con la metropoli colonialista. Questo volume è una storia finanziaria, è un importante strumento per la storia generale già tratteggiata nei classici saggi di Zitara “L’unità d’Italia: nascita di una colonia” e “Il proletariato esterno”.

 

Il meridionale che cerchi le cause del disastro sociale e morale in cui vive, sbaglia se crede di trovarle nell’indirizzo politico tutt’altro che speciale del governo borbonico, o nel carattere, anche questo tutt’altro che speciale, della società meridionale. Si tratta puramente e semplicemente di alibi escogitati dalla storiografia patria per nascondere la struttura colonialista dello Stato unitario.

[…]

Al Sud fu imposto d’abbandonare sia il modello tracciato dai riformatori napoletani del Settecento, a favore della piccola proprietà conduttrice, sia il dirigismo industriale immaginato da Luigi de’ Medici sin dal 1818. (Cfr. Pag. 1)

Il sistema bancario napoletano, fondato su una banca centrale contemporaneamente raffinata e affidabile, che svolgeva egregiamente (e inavvertitamente, ma senza danno per alcuno) tale compito, fu cancellato con un tratto di penna dall’occupante toscopadano. Nonostante la violenza dell’intrusione, il regresso del Sud viene inteso dalla retorica unitaria come progresso. L’ambiguo liberismo di Cavour fece sì che l’accumulazione necessaria per passare dal sistema della rendita al sistema del profitto si risolvesse in un terno al lotto per la Toscopadana e in un volgare saccheggio del Sud. L’interfacciale risultato, ottenuto in appena sei anni, ha strutturato la nazione in due società. L’esito si dispiega ai nostri occhi di posteri come una tragedia sociale – e nessun alibi etnologico basta a salvare i responsabili dalla maledizione delle vittime.

[…]

Nonostante la sovranità unitaria, la mancanza d’indipendenza del Sud dà luogo a due società profondamente diverse, a due paesi stranieri fra loro, le cui popolazioni mal si sopportano e si disprezzano reciprocamente. (Cfr. Pag. 2)

Non basterebbe l’intera vita di un uomo a scoprire e a raccontare la montagna di magagne e di sopraffazioni nascoste nella retorica unitaria. Qui ci occuperemo di una sola di queste: il parto innaturale del capitalismo padano. O per essere più precisi, il fonte battesimale del sistema, la Banca Nazionale del Regno di Sardegna.

 

 

Fino al luglio 1862, allorché l’ex ministro Bastogi si slanciò nella seconda spedizione garibaldina (la concessione governativa delle Ferrovie cosiddette Meridionali) non esisteva neppure l’ombra di un moderno capitalismo toscopadano, e neppure l’ombra di un capitalismo toscopadano mezzo moderno. La sua nascita seguì di trent’anni l’unità politica. E le procedure ostetriche non sono facili da raccontare, coperte come sono dal tricolore e dall’Inno di Mameli. (Cfr. Pag. 3)    da: Fora-rivista elettronica fondata da Nicola Zitara e diretta da Lidia Zitara                                      

 

 

 

 

 

 

 

L’INVENZIONE DEL MEZZOGIORNO – omaggio al Patriota Napolitano Nicola zitaraultima modifica: 2011-10-03T11:16:30+02:00da tonyan1
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