ITALIANI DIVERSI

Poco tempo fa ci è arrivata una mail di un gruppo di bravi napoletani che hanno elogiato i nostri scritti sul blog NAPOLITANIA ed hanno non solo condiviso le nostre idee, ma hanno aperto un sito internet dal titolo FRONTE MERIDIONALISTA.  Come hanno spiegato CHI SIAMO ci è piaciuto tantissimo, che abbiamo ritenuto opportuno pubblicarlo sul nostro blog e abbiamo messo anche il link di collegamento sulla nostra colonna sinistra. Si spera in una collaborazione futura. Benvenuti.

Iniziai a capire di essere un italiano “diverso” già da bambino.

In vacanza altri bimbi, italiani anch’essi, mi chiamavano “terrun”. Capivo che era un offesa, ma cosa significasse … era, per me, un mistero. Lo chiesi allora al mio papà:
”Terrone, campagnolo, contadino” mi spiegò. Sorrisi. Che offesa era mai questa? Spesso andavamo in gita in campagna, e conoscevamo dei contadini simpaticissimi, brave persone. Ci ospitavano con cordialità, ci vendevano vino e frutta gustosissima, e, soprattutto, mi consentivano di giocare con i loro animali, che mi sopportavano pazientemente. Quel mestiere mi sembrava bellissimo, ed era un peccato mio padre non l’avesse scelto per sé. Così, alla prima occasione con quei bambini, apostrofato nuovamente in quel modo, esclamai:
“Mio padre è un commerciante, non è un contadino!” facendo scoppiare a ridere i quattro o cinque ragazzotti nord-italici intorno a me. “Ma un giorno mi ha promesso che prenderemo un pezzo di terra tutto per noi, e farà il contadino anche lui” aggiunsi mentre la rabbia mi montava.
Smisero di ridere e per qualche attimo credetti nella mia vittoria. Uno di loro mi si avvicinò e mi urlò a pochi centimetri dal volto: “Tu, tuo padre, e tutti napoletani siete “terroni” non contadini; ma morti di fame, ladri e bastardi. Non vi lavate e puzzate. A noi italiani fate schifo.” Nel suo sguardo c’era una luce cattiva, di profondo disprezzo. Capii che l’offesa non era solo per me, ma per tutti i napoletani. Il mio papà, la mia famiglia, i miei parenti, la gente che conoscevo, ad una ad una. Tutti erano terroni, io, loro, tutta feccia.
Reagii con una spinta, e così le presi pure. Mi saltarono insieme addosso. Loro malgrado mi regalarono un amore: quello per la mia terra. Così divenni tifoso di Napoli.

Nell’anno 1968 si disputarono gli europei di calcio in Italia. Il Preside della mia scuola elementare entrò in classe, annunciandoci che le lezioni erano sospese perché tutti insieme, nell’aula magna, avremmo potuto vedere l’Italia che scendeva in campo.
“Zoff e Juliano sono del Napoli!!” urlai raggiante ai miei compagni. Ero informatissimo, collezionavo le figurine Panini. Con mio stupore si voltò un mio compagno verso di me: “ Ah, ah, ah tu sei tifoso del Napoli … schiappe, non avete mai vinto nulla!” E, subito dopo, voci sparse di alunni: ”Io tifo Inter” “Io tifo Milan” “Io tifo Juve”. Nemmeno una “Io tifo Napoli”, se non la mia tra le lacrime. Napoletani come me tradivano il Napoli per squadre di Milano e Torino.
Appena mio padre venne a prendermi a scuola, gli chiesi:
“Babbo ma il Napoli, ha mai vinto qualcosa? ” e lui ” Eh, solo la Coppa Italia nel 1962”. “Ed il Milan, l’Inter, la Juve?” lo incalzai. “Tutto o quasi, in Italia e nel mondo” . Com’era possibile? Non mi rassegnavo. “Babbo perché solo una Coppa Italia?”. E lui: “Noi siamo poveri, loro sono ricchi ed hanno i calciatori più forti.” ” E perché in classe, altri napoletani come me tifano per queste squadre e non per il Napoli?” “Hanno vergogna di essere napoletani, vogliono sentirsi ricchi” “E così lo diventeranno?” “No, sei più ricco tu.”
Ero tifoso di Napoli, ma da quel momento lo divenni anche del Napoli.

Questo Blog nasce dall’amore di alcuni napoletani per la loro città e dall’amore per la verità. Tutti i popoli della terra sono degni di rispetto, ed il nostro non sfigura affatto come, invece, lo si vuole far apparire. La nostra storia di oggi la si può comprendere se si interroga il nostro passato, spesso glorioso. Per questo il nostro cammino inizia dalla nascita del Regno delle Due Sicilie, la nostra Storia volutamente trascurata dai libri di Storia, per coprire i perché della nostra condizione da 150 anni a qui. Non siamo la feccia, siamo stati un popolo tra i più illustri, tra i più ammirati. Siamo sempre stati pacifici e questo l’abbiamo pagato a caro prezzo.
Il nostro impegno, inizialmente, sarà ricostruire i fatti storici, affinché anche quei napoletani che non conoscono la loro Storia possano farlo, e possano meglio comprendere il perché ora siamo quello che siamo. Questo sarà la necessaria premessa per l’azione, per le proposte. Vogliamo essere tra quelli che desiderano contribuire a cambiare il misero destino che ci è di fronte, perché vogliamo tornare ad essere quello che eravamo.

da: http://www.frontemeridionalista.net/chi_siamo/

ITALIANI DIVERSIultima modifica: 2010-11-26T08:55:55+01:00da tonyan1
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