Mc Italy, anzi Mc Padania. Altroconsumo lo boccia!

Mc Italy, anzi Mc Padania. Altroconsumo lo boccia!
E la mozzarella di bufala si trasferisce al nord
di Angelo Forgione
32739_2sm.jpgL’Italia alla conquista del fast-food. Il famoso colosso dell’alimentazione veloce Mc Donald’s ha recentemente lanciato il “Mc Italy”, un panino 100% tricolore ma che a ben guardare é forse più giusto chiamare “Mc Padania”. L’operazione è stata promossa dal Ministero delle Politiche Agricole che fa capo al leghista Luca Zaia, colui che qualche tempo fa, in piena emergenza rifiuti dalle nostre parti, di concerto con Giancarlo Galan lanciò in Germania la campagna pubblicitaria della Regione Veneto il cui slogan recitava “il Veneto non è la Campania”.

Zaia torna in buona vista in concomitanza delle imminenti elezioni alla Regione Veneto per cui si è candidato e lo fa con uno slogan: “Valorizzerò la mia terra”, intesa come il Veneto, non l’Italia tutta. E ci sta riuscendo benissimo anche da Ministro, ma con strategie discutibili che hanno anche una buona resa sotto il profilo della visibilità in periodo di campagna elettorale.

Il primo provvedimento che ha fatto scalpore è quello del commissariamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala campana. Secondo il Ministro Zaia, le nostre mozzarelle sarebbero state allungate con latte vaccino. Storia poco chiara e ancora tutta da accertare, ma restano le multe cospicue ai caseifici, molti dei quali non facenti parte del Consorzio.

La cosa che deve far riflettere i meno sospettosi è che un simile polverone, che non intacca tra l’altro la salute pubblica, è stato alzato proprio in concomitanza della nascita della mozzarella padana, un surrogato della vera Mozzarella di Bufala Campana. Incredibile a dirsi, una sorta di falso alimentare prodotto da quattro salernitani trasferiti nel varesino che si fanno portare il latte di bufala dal Piemonte.

A rischio un settore che da lavoro a 20mila lavoratori al sud, circa 300 caseifici, 1850 allevatori, che produce un volume d’affari di circa 300 milioni di euro, a fronte dei tanti interessi degli industriali settentrionali che spingono per la promozione della nuova mozzarella surrogata.

A confermare il sospetto è la dichiarazione poco amplificata di un luminare del settore, il Professor Zicarelli, Preside della facoltà di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, che ha rimarcato come la concomitanza della nascita di una mozzarella padana e la denigrazione di quella originale campana sia una “strana” coincidenza. Zicarelli non ha risparmiato critiche ai pochi produttori campani che per alcuni errori starebbero prestando il fianco alla diffamazione del duro lavoro di molti.

Il Ministro Zaia ha risposto al Professor Zicarelli invitandolo a documentare le sue accuse ma ha anche fatto un dietro-front ammettendo che il Consorzio della Bufala è un soggetto privato e non pubblico, motivo per cui non può essere commissariato, cosa annunciata alla stampa in maniera altisonante e negata più volte dai vertici dello stesso Consorzio.

I vertici politici di casa nostra, come sovente accade, hanno lasciato a lottar da solo Zicarelli contro Zaia e solo l’europarlamentare Enzo Rivellini e l’assessore regionale alla cultura Gianfranco Nappi hanno intrapreso iniziative per difendere la nostra Mozzarella.
Restano le multe con le quali il Ministero ha potuto supportare l’operazione Mc Italy, un panino che va a ruba perché parla italiano. Anzi, no… padano.

Pancetta affumicata della Val Venosta, bresaola della Valtellina, Asiago DOP, Parmigiano Reggiano, carne prodotta da una nota azienda che ha stabilimenti strategicamente ubicati nel cuore della val padana e se non fosse per l’olio siciliano dei monti Iblei con il quale sono fatti i panini e i carciofini e le cipolle meridionali si potrebbe parlare di operazione commerciale a tutto vantaggio dei produttori del settentrione che si vedono spalancata innanzi la ghiotta possibilità di sdoganare 1.000 tonnellate al mese di prodotti da destinare al fast-food per un giro d’affari di quasi 3,5 milioni di euro.

Il Ministro Zaia parla di operazione culturale che possa dare ai bambini la possibilità di mangiare un panino “tracciato” e italiano, ma a smascherarlo ci ha pensato “Altroconsumo” secondo i cui rilievi la realtà sarebbe ben diversa. Le caratteristiche nutrizionali del panino made in Italy sarebbero meno salutari del panino americano. Ben 715 calorie, troppe per un solo panino se si considera che un pasto completo ne deve fornire di meno. 3,3 grammi di sale, troppi se si considera che l’OMS ne consiglia massimo 5 al giorno, senza considerare che il menù del panino italiano contempla anche le patatine fritte.
A conti fatti, “Altroconsumo” smentisce l’operazione culturale e salutare di Zaia semplicemente sbugiardando il paradosso: lo storico “Big Mac” è meno dannoso del “Mc Italy” e il confronto tra i valori nutrizionali tra i due prodotti da perdente quello tricolore. 495 calorie a 715. 2,3 grammi di sale a 3,3.

È spontaneo il rifiuto all’idea che il rinomato cibo all’italiana possa essere accostato all’icona del cibo spazzatura. Persino Metthew Fort, critico gastronomico d’oltremanica del Guardian, amante dei sapori italiani, ha criticato apertamente Zaia definendo il suo panino “un miscuglio”,  “un atto mostruoso e un tradimento nazionale”, prendendo il panino come spunto per definire la questione politica come “un’immagine deprimente del divario che esiste tra la vita politica italiana e quella dei cittadini del Belpaese”.
A rincarare la dose ci ha pensato anche Carlo Petrini di “Slow Food”, associazione internazionale che promuove l’enogastronomia e le tradizioni agriole, in decisa opposizione all’iniziativa compiuta da Zaia.

Diciamo allora che il gigante della ristorazione veloce non si sia redento, che i suoi prodotti continuino a mantenere uno standard poco qualitativo e che il Ministero delle Politiche Agricole non è che stia facendo il bene del “made in Italy” mettendo in cattiva luce la rinomata Mozzarella di Bufala Campana per poi sponsorizzare un prodotto di McDonald’s. Più realistico pensare che stia invece facendo gli interessi di una parte a lui cara degli agricoltori, che non a caso durante la presentazione dell’operazione erano presenti diffondendo con le loro dichiarazioni le loro marcate inflessioni settentrionali.

L’insidia è dietro l’angolo, latente e inquietante, e il pericolo che vi siano delle strane dinamiche a vantaggio di una parte del paese e a scapito di un’altra è un monito per gli imprenditori, gli agricoltori e i consorzi di tutela dei prodotti del sud, nonché per i consumatori.

15/2/2010

Mc Italy, anzi Mc Padania. Altroconsumo lo boccia!ultima modifica: 2010-02-15T23:50:00+01:00da tonyan1
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