LA DIRETTISSIMA DEI BORBONI

Il Comitato Barletta provincia, chiede alle FF.SS. una direttissima pensata dai Borboni

Il progetto risale al 1846 e prevede una linea ferroviaria tra Barletta e Napoli

 

 

di La Redazione

I primi passi per chiedere la realizzazione di un’infrastruttura così importante sono stati già compiuti dal Prof. Vincenzo Piccialli, segretario amministrativo del Comitato di Lotta “Barletta Provincia”.

L’iniziativa parte dopo il ritrovamento di un progetto fatto redigere dai Borboni nel 1846 che descrive e prospetta la realizzazione di una linea direttissima Barletta-Napoli lunga 204 Km e che oggi correrebbe parallela, all’incirca, all’autostrada A16 Napoli (Salerno)-Canosa, lunga 172,5 Km.

“Sulla scorta di questo importante e significativo documento – spiega Piccialli – ho ritenuto, a nome del Comitato di Lotta Barletta Provincia di intraprendere già i primi passi nei confronti di Italferr che, per conto del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, si occupa materialmente della realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, comprese quelle dell’Alta Velocità/Alta Capacità”.

“Ribadendo loro – continua il professore – il fondamentale concetto che l’auspicata realizzazione di questa grande opera infrastrutturale offrirebbe straordinarie opportunità di sviluppo per tutte le aree interne circostanti del Mezzogiorno d’Italia, ivi comprese quelle della Basilicata, attualmente emarginata dalle grandi reti di comunicazione”.
Secondo Piccialli per questa linea ferroviaria sono possibili due e importantissimi interscambi: uno all’altezza del casello autostradale di Candela e della stazione ferroviaria di Rocchetta Sant’Antonio e l’altro con Avellino.

“Facendo convergere su di essi – spiega – nel primo, le linee di comunicazione provenienti dal Foggiano, dal Potentino (area industriale Fiat di Melfi compresa), dal Materano e dalle aree interne delle Murge (configurandosi questo, di fatto, come lo scalo di Foggia per l’Alta Velocità); nel secondo convergerebbero le linee dell’intera Irpinia, con possibile snodo verso la vicina Salerno e, da qui, verso la Calabria e la Sicilia”.
Il progetto ad Alta Velocità e ad Alta Capacità è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica nel corso dell’ultima dell’assemblea popolare intercomunale che si è tenuta al Circolo Unione di Barletta, dove si è trattato, tra l’altro, delle fermate degli Eurostar per Roma.

 Un progetto che il professor Piccialli ritiene possa essere considerato alternativo o complementare a quello solamente ad Alta Capacità, attualmente in itinere tra la Puglia e la direttrice Tirrenica.

Il vecchio progetto preparato all’epoca dei Borboni nel 1846, rivisto nel 1920 da un progettista dell’epoca, tal ing. Dini, è stato di recente riscoperto dal Comitato nelle pieghe di una relazione pubblicata nel 1930 da una organizzazione sindacale dell’epoca, “sull’importanza storica, commerciale, industriale, agricola, culturale e demografica della città di Barletta”.

“Evidentemente – osserva Piccialli – i Borboni nell’800 avevano ben intuito, con acuta ed oggettiva lungimiranza, che il percorso più breve dall’Adriatico al Tirreno parte da Barletta, anticipando i progettisti degli anni ‘60 dell’autostrada A16”.

 “ E’ risaputo – dice – che ad una minore distanza corrispondono tempi di percorrenza più bassi e costi inferiori delle tariffe ferroviarie, così come quelle dei pedaggi autostradali. Non per niente, tutte le linee ad alta velocità, in Italia, corrono ragionevolmente parallele alle autostrade. E con i moderni elettrotreni, la distanza di 200 Km sarebbe coperta oggi in meno di un’ora”.

Spiega ancora il professore: “Una linea ferroviaria direttissima ad Alta Velocità ed Alta Capacità dall’Adriatico al Tirreno consentirebbe di prolungare il tracciato del Corridoio europeo n.8 Bari-Varna fino a Napoli, collegandosi in maniera più veloce e diretta al Corridoio Europeo n.1 Berlino-Palermo”.

 “Così con tale grande opera infrastrutturale prospettata ed auspicata sin dall’800 – aggiunge – il Mezzogiorno d’Italia, connesso con tutto il suo sistema dei trasporti (costituito oggi da strade, autostrade, ferrovie, porti) diverrebbe la chiusura più ideale e naturale della maglia ferroviaria europea: obiettivo che la stessa Rete Ferroviaria Italiana traccia nel suo piano di sviluppo degli itinerari fondamentali per il Sud”.
Intanto “ottenere la fermata a Barletta degli Eurostar Fast veloci Frecciargento con partenza: da Bari alle 7,16 e alle 17,16; da Roma alle 14,45 e alle 19,45; rappresenta, oltre che un’effettiva necessità delle nostre popolazioni, un chiaro e forte segnale politico proveniente da questo territorio nei confronti di chi sta operando le scelte sull’Alta Velocità /Alta Capacità in Italia”.

“Apprendo con sorpresa, però, – continua il professor Piccialli – che il prossimo Consiglio comunale di Barletta monotematico, convocato sull’argomento Eurostar, ha posto all’ordine del giorno un’altra questione: e cioè che venga ripristinata, sulla tratta Bari –Roma, la corsa di un Eurostar (oggi soppressa) che partiva da Barletta, nel vecchio orario,alle 6,14. Che è tutt’altra cosa – conclude – rispetto alle fermate degli Eurostar Fast veloci Frecciargento, tutt’ora in orario e che non fermano a Barletta e nella nostra Provincia BT”.

da: ANDRIALIVE

LA DIRETTISSIMA DEI BORBONIultima modifica: 2010-02-09T09:50:19+01:00da tonyan1
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