Otto i parametri presi in considerazione dallo studio
È Campobasso la prima provincia del Sud per qualità della vita
L’annuale statistica conferma il divario esistente tra Nord e Mezzogiorno
In generale, la qualità della vita è in miglioramento (46 le province dove si registrano livelli non accettabili contro i 55 del 2008) ma nella aree con grandi centri urbani – con in testa la capitale – arretra in modo significativo. L’ultimo posto della provincia di Napoli non è una novità, negli ultimi anni si è sempre attestata agli ultimi posti, segno che la sua qualità della vita nel suo complesso risulta generalmente insufficiente da anni. D’altra parte la classifica del quotidiano economico prende in esame otto parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi, tempo libero, tenore di vita. Per esempio, per quanto riguarda il parametro «criminalità», è sintomatico vedere come sia Torino, che Milano si collochino verso la fine della classifica (Torino al 98esimo e Milano al 102esimo). Napoli cede 26 posizioni. In difficoltà anche Roma. Ed è curioso verificare, invece, come il fattore «popolazione» esaurisca la spinta positiva nella dimensione demografica.
Infatti, una provincia molto popolose come Torino passa dalla 86esima posizione alla 91esima posizione; Milano cede 13 posizioni e si piazza al 77esimo posto. Roma ne cede 14 e si colloca al 34esimo posto. Napoli slitta leggermente portandosi dal 16esimo posto al 21esimo. Insomma i parametri influenzano notevolmente la classifica. Sebbene si tratti, comunque, di dati. E, alla fine, non sono i numeri, metodologicamente aggregati, a disegnare i volti delle realtà locali. Molto conta l’ambiente, fattore determinante anche per la gestione della cosa pubblica.