La pizza ha il marchio Ue: la gioia di Napoli

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L’attesa è stata premiata: la “Pizza napoletana prodotta seconda la tradizione napoletana”, ha ottenuto il riconoscimento europeo di specialità tradizionale garantita (Sgt) e verrà protetta dall’Ue contro imitazioni e falsi. Come pronosticato, il via libera è giunto oggi dal Comitato europeo per le indicazioni geografiche, denominazioni d’origine protette e specialità alimentari, riunito a Bruxelles.

Esulta Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali: “E’ una grande battaglia vinta per l’Italia. Nonostante gli ostacoli posti da alcuni Paesi membri. La nostra pizza sarà Stg, specialità tradizionale garantita, a tutela in tutta Europa dei nostri pizzaioli, della nostra tradizione gastronomica e ovviamente della produzione agricola italiana. E’ un passo ulteriore nella direzione della tracciabilità e della etichettatura per l’agroalimentare”.

E dopo il presidente della Regione Campania Sassolino, che già nelle ore di vigilia del verdetto Ue aveva parlato di grande vittoria, anche il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino può dare sfogo alla gioia: “Un’ottima notizia per la nostra città e per tutti gli estimatori che la pizza napoletana ha nel mondo. E’ la specialità gastronomica più imitata al mondo, ormai è possibile mangiarla ovunque, anche se con ingredienti e risultati spesso molto differenti dai nostri. Era giusto, quindi, poter distinguere quella fatta a Napoli, con gli ingredienti e la preparazione che i nostri maestri pizzaioli si tramandano da anni, e tutelarla come ‘Specialita’ Tradizionale Garantità a livello europeo. Oggi è un giorno importante per Napoli, perché la pizza non è solo uno dei simboli più conosciuti della città, ma una grande ricchezza per noi e per il nostro patrimonio culturale e gastronomico”.

Ma come sarà la “vera pizza napoletana” protetta dal marchio Sgt? Lo spiega Col diretti: “Oltre agli imprescindibili pomodoro, mozzarella di bufala dop o mozzarella STG, olio extravergine d’oliva e origano, un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato (cornicione) tra 1 e 2 cm , e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile a libretto”.

 

 

Si tratta, sottolinea Col diretti, di una prima forma di tutela di fronte al rischio concreto di trovarsi servito in pizzeria un prodotto preparato con cagliate provenienti dall’Est Europa invece della tradizionale mozzarella, pomodoro cinese invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo e farina canadese o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale. Basti pensare che in Italia sono stati importati in un anno 500 milioni di chili di extravergine, 86 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 130 milioni di chili di concentrato di pomodoro e 5 miliardi di chili di grano tenero.

(09 dicembre 2009)

Da: http://napoli.repubblica.it/dettaglio/La-pizza-ha-il-marchio-UeNapoli-festeggia–Foto/1800298?ref=rephp

La pizza ha il marchio Ue: la gioia di Napoliultima modifica: 2009-12-14T11:34:05+01:00da tonyan1
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