I re a nudo

giovedì 29 ottobre 2009

di Natale Adornetto

Alcune delucidazioni iniziali.

Ho letto l’articolo A me basterebbe un Pasto Fisso, di Doriana Goracci, e ho visto anche i commenti ad esso. Leggendo di certe tematiche dei commenti, decido di dire la mia. Il mio commento, anche se lo pensavo breve, era per certi versi esaustivo riguardo l’oggetto dei commenti. Però, man mano che lo scrivevo, il mio commento (che doveva essere l’ottavo, dopo quello ove Doriana rimanda Castelli al Castello) diveniva sempre più lungo, articolato e toccante tanti punti che non pensavo inizialmente di toccare. Per cui, sia per la lunghezza e le tante note dolenti toccate, sia perché trattavo di tematiche importanti, decido di farne un articolo a sé stante – anche perché un articolo con questi contenuti avevo già pensato di scriverlo e pubblicarlo qui. Sto facendo questo preambolo per più motivi. Intanto, perché l’articolo è, in pratica, il “commento” che stavo scrivendo per il succitato articolo, e se non dicevo quello che ho ora detto, non si sarebbe potuto capire il perché dell’impostazione del mio scritto. E poi anche perché metterò in interconnessione più articoli: il link del presente, lo inserirò come commento all’articolo di Doriana e al mio articolo “Mafia e parrini”, articoli che a loro volta sono qui linkati.

Natale Adornetto

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I RE A NUDO

Ma no, no, che dici, Doriana?

Viva il re, viva la monarchia!

C’è un bel da dire su certe cose da parte di certe persone:

La più grande rapina della storia

Una storia mai raccontata

La storia di un genocidio mai raccontata: prima, seconda e terza parte

Edoardo Bennato canta/spiega il rinascimento in Italia

Li chiamarono… briganti – Trailer

*Il film non ha ottenuto un grande riscontro né dalla critica, né al botteghino. È stato immediatamente ritirato dalle sale cinematografiche perché considerato “politicamente scorretto* Eh, già, ci cercano il “politicamente scorretto”. Invece sorbirsi Garibaldi per i 150 anni e lui e altre persone nei film e nei testi di storia scolastici, è “giusto e corretto”.

Il film su YouTube (prima parte) – (Alle parti successive ci potete accedere dal link che ho segnalato.  Non so dire in quanti parti è spezzettato il film. Ho visto una undicesima parte, e comunque la parte finale del film è l’epilogo con Lina Sastri, epilogo ove si può ammirare la straordinaria, intensa, trasportante e carnale interpretazione della Sastri – che fa venire la pelle d’oca e che fa sentire nel corpo il propagarsi del caldo sangue).

Arrivano i bersaglieri

In memoria di un’ingiusta invasione

Bronte (CT) – Cronaca di un massacro

Il 1^ lager dei Savoia

Giuseppe Ressa – Il sud e l’unità d’Italia, libro scaricabile

La invito, inoltre, egregio Silvano Castelli, ad dare un’occhiata al mio articolo Mafia e parrini – articolo col quale dico molto di più di quello che si vede e molto di più di quello che si può immaginare – ed anche a scriverci un commento, sia là che in questo articolo. La invito a far ciò perché mi piace interloquire con persone che conoscono i fatti e che hanno argomenti. Magari lei può farmi sapere qualcosa che anche ai più attenti ricercatori è sfuggita.

Scusa, Doriana, se mi sono “intromesso” in questi scambi. So che non è l’argomento principale del tuo messaggio (però  si può dire che è quello dei commenti/”rilanci”), e non si tratta qui di “prendere le tue difese”, anche perché, come so e come ho qui visto, ti sai difendere, e bene, da te. Il motivo per cui sto intervenendo, è perché, in generale, è veramente insopportabile per me il veder lanciare accuse da parte di chi dovrebbe riceverle (do you remember il gobbo del proverbio?). Per altro, non si capisce il perché di tanto scaldarsi per una tua notazione sui regali nell’articolo. Anche quando il fatto che ci sia chi non ha di che mangiare, non fosse per causa di coloro che trovano apparecchiato e mangiano in gran quantità – a volte anche gratis, e a volte anche a scapito di chi non può comprarsi il cibo: è il povero che dovrebbe avere gratis -, questo sarebbe un motivo per quest’ultimi per avere la coscienza tranquilla? Qui si tratta del non voler puntato l’indice contro, dell’avere la coda di paglia. Le persone che vogliono il ritorno della monarchia in Italia, non lo fanno mica per abbassare il loro tenore di vita né, tanto meno, per innalzare quello  scadente degli altri. Se tendono a ciò, è per far lievitare il loro, spesso elevato, tenore di vita, e l’unico modo per riuscire in ciò, è, come si sa, abbassare ulteriormente il tenore di vita altrui. A meno che non mi si voglia far credere che determinate persone si impegnano così tanto per rimetterci, per far abbassare il loro tenore di vita. A meno che non mi si voglia far credere che se tornasse la monarchia, “darebbero”. Basta dire: perché non lo fanno ora? Non mi pare che determinate persone vivano male e andrebbero in fallimento. Ma il punto è che certe persone vogliono, e basta, e i fatti sono evidenti in tal senso. Ed è d’uopo dire, anche se è ovvio che è così, che il mio discorso va inteso in generale e non rivolto nello specifico al signor Castelli, anche perché non lo conosco e non so quale sia il suo tenore di vita. Inteso come rivolto a tutti i monarchici, ma ancor più a quelli dei piani alti, a quelli che tessono la tela – perché è a questi che più che ad altri conviene la monarchia. Certo, ci sono tante persone che parteggiano per la monarchia per passione, ma, per me, sono tanto infervorate quanto ingenue se credono che le cose migliorino anche di un minimo con la restaurazione della monarchia. Forse l’esempio più emblematico di chi crede in qualcosa e poi si accorge che era tutt’altro di come dicevano e di come lui pensava, è quello di Carmine Crocco, che combattè a fianco di Garibaldi, e poi, resosi conto di ciò che stava veramente accadendo, divenne “brigante” e combattè i predoni invasori. “Dopo la disfatta, Carmine, auspicando in un aiuto da parte del clero, si recò nello Stato Pontificio per incontrare il papa Pio IX, che aveva sostenuto la causa legittimista. In realtà, il brigante fu catturato dai suoi soldati a Veroli, per poi essere incarcerato a Roma. Tutto questo suscitò in lui un’amara delusione nei confronti del pontefice”.

Privilegi e costi inimmaginabili in tempi di Monarchia“: non entro nel merito dei soldi poiché basta dire dei costi in termini di morti ammazzati.

Il partito monarchico non è mai stato coinvolto in scandali ed è sempre andato avanti con le mani pulite e con onestà“: non si può di certo dire la stessa cosa per una certa monarchia.

Il pasto fisso lo chieda a questo regime di burocrati mondialisti, in marcia verso la repubblica globale che ci gabella una crisi del sistema come crisi economica. Non si tratta di crisi economica: è il modo di pensare lo stato e la società che è in crisi. Le repubbliche liberal progressiste hanno in effetti istituzionalizzato l’incertezza, la violenza e la corruzione. Questa è la bella società che doveva garantire i pasti fissi! Il risultato è stato che il sistema monarchico è stato abbattuto, ma la povertà è dilagata, mentre le ricchezze sono nelle mani di pochi privilegiati“. Anche questo si commenta da sé. Solo una cosa sul “pasto fisso”: in altri tempi, questo era garantito, non è vero? E se ritornasse una certa monarchia, sarebbe garantito, non è vero? I pasti fissi, e anche qualcosa in più, prima c’erano. Dopo c’è stata l’emigrazione alla ricerca del pezzo di pane. Comunque, sì, il pasto fisso lo si deve chiedere a chi governa, e difatti quelle persone allora l’hanno ottenuto.

E poi, “non ha argomenti“, “insulta“, “faziosa” (questa sì che è bella!). “Guarda in tasca a chi Le fa comodo“: certo, Doriana, non lo fare, se no si scopre che certi “re” sono “nudi”.

Ideali“, “l’ingiustizia dilaga, la violenza e la corruzione la fanno da padroni“, “arroganza e prepotenza“. Eccome, non c’è che dire, inappuntabile. È proprio questo il succo del discorso, “succo” che di certo non è iniziato dopo che la monarchia non c’è stata più.

[Visto che Silvano Castelli ha postato un altro commento, aggiungo altre cose (questo la ragione delle parentesi quadre). Leggiamo cosa qui scrive, fra le altre cose, il Castelli. “Cosi’ se la prende col Principe Emanuele Filiberto che ha partecipato ad una trasmissione televisiva, senza rubare soldi a nessuno“. Facendosi quindi una gran pubblicità gratis. “Sono le persone come Lei piene di preconcetti, di pregiudizi e di prepotenza ad aver creato questa bella società“. Qui non solo l’attacco personale ma notate di che stampo e che insulti. Doriana, secondo il ragionamento del Castelli, è piena di preconcetti, di pregiudizi e di prepotenza. E perché? Perché “ironizza” sui regali, perché non è un’ammiratrice sfegatata della monarchia e di Emanuele Filiberto. Non mi pare che fra Doriana e il signor Castelli, sia Doriana quella piena di preconcetti, di pregiudizi e di prepotenza. E non penso che siano “le persone come Doriana” ad aver creato questa bella società, difatti non le piace e la critica aspramente. E non credo per niente che la soluzione sia, come Castelli ventila, la monarchia. “Io continuo a preferire la monarchia, ma non ammetto che mi si prenda per i fondelli e si ridicolizzino le mie idee da parte di persone incapaci ad affrontare un vero dibattito“. Anche qui mi pare che si debba guardare in altra direzione. Da come reagisce, sembra che sia lei a non saper affrontare un dibattito. Prova ne è che aggredisce e spara a zero. “Invece di parlare a vanvera, vada a Roma a distribuire i manifestini con i giovani di stella e corona per salvare tre monarchici condannati a morte dai tiranni dell’Iran di oggi“. Altro giro, altri insulti. Doriana non parla a vanvera. Riguardo il distribuire volantini per la ragione che dice lei, Doriana, per quel che ne so, non si farebbe problema alcuno: le assicuro che ha fatto e fa molto di più, e per tante persone, e non solo col distribuire volantini. Sì, per tante persone, cosa che forse lei, Castelli, non ha mai fatto e mai farà. Doriana dovrebbe farlo per quei 3 monarchici, soltanto così dimostrerebbe di essere “concreta”. Perché proprio per loro, perché lei, Castelli, parla di queste 3 persone? Crede che ci siano solo loro a rischio? O crede che solo per i monarchici condannati a morte si debba far qualcosa? Pure io non mi farei problema alcuno nel contribuire anche in forma minima per evitare la morte di una persona, e quindi li distribuirei i volantini di cui lei dice. Ma lei, Castelli, la farebbe la stessa cosa per altre persone, per persone non monarchiche? “Lei è una di quelle persone che credono di rappresentare l’unica verità possibile. Mi creda che un po’ di umiltà e capacità di comprendere gli altri non guasterebbero“. Qui è lo stesso ritornello. Accusa Doriana di ciò che in realtà le appartiene. Non mi pare che sia stata Doriana a proporre una qualche soluzione come la sua. È lei, Castelli, che continua a dire che le cose sono andate a rotoli da quando non c’è la monarchia e che s’aggiusterebbero se venisse restaurata. Lei, signor Castelli, crede di avere l’unica verità e l’unica soluzione. Lei fa dipendere tutto dalla monarchia. Per lei, se non c’è, è male, se c’è, è bene, e solo la monarchia può risolvere tutti i problemi del mondo, non ci sono altre vie o alternative. Le persone che come Doriana e me non si schierano con la monarchia, per lei siamo causa di questa bella società (sic…). A questo punto non mi trattengo dal fare delle considerazione che in precedenza non ho voluto scrivere. Ho una qualcerta impressione che tutto lo sfacelo politico-istituzionale-economico-ecc. e tutto il guazzabuglio che da anni c’è e che continua ad aggravarsi, sia in qualche modo fatto ad hoc, che si stia preparando il terreno. Per larghe linee (quel tanto che serve a capirsi) descrivo alcune cose. Ci sono stati in Italia periodi, a volte prolungati, di relativo benessere economico. Però ogni qualvolta si arrivava ad un certo livello (diverso ogni volta), di colpo arrivava una qualche mazzata. O era crisi, o erano tasse, o cascava un governo, o aumento dei prezzi, o era questo o quello, qualcosa la si faceva accadere, la si creava. E così, di punto in bianco, da un giorno all’altro, le persone si ritrovavano parecchio impoverite, e parecchie delle cose che prima facevano, non potevano più farle. Dovevamo stringere la cinghia su tutto, anche sul cibo. Poi a poco a poco la situazione migliorava, ma appena si arrivava ad un certo livello, nuova botta. E relativa “transizione”. Ad esempio, dalla prima repubblica alla seconda. E ogni volta giunge “l’uomo nuovo”, già bell’e pronto, e col suo viso sorridente distribuisce a destra e a manca promesse di ogni genere. Si crede che le cose cambino in meglio, ma questo non succede. Si accumulano solo le tasse in più da pagare, e lievitano i prezzi delle preesistenti. Da un giorno all’altro, scompare uno e il suo posto lo prende un altro. Craxi “comandava” in Italia. Dopo qualche giorno non poté farvi rientro. Quando una persona in un qualche modo viene “esautorata”, qual è la locuzione idonea da usare? Quante volte è accaduta questa cosa, specie negli ultimi decenni? C.d.s. bianchi. Si muovono le fila, cambiano i rapporti di potere, e oggi c’è uno, domani un altro. E nessuno lo vede, lo sa, se ne accorge. L’unica cosa di cui ci accorgiamo, è che le cose peggiorano. Si creano guazzabugli e crisi per far sì che le persone abbino voglia di cambiamento, e quando arriva “l’uomo nuovo”, lo vedono come una benedizione e gli si buttano fra le braccia. E comunque c’è sempre un terreno ben preparato, perché allora milioni di persone, specie se un partito non esiste più, non confluirebbero tutte nel “nuovo” partito, si suddividerebbero. Quando ne Il Gattopardo, Tomasi di Lampedusa fa dire a Tancredi che occorre che tutto cambi affinché tutto rimanga com’è, ha espresso una grande realtà. Occorre che tutto cambi affinché tutto rimanga com’è e peggiori. Ora, non è che io possa sapere se c’è pronto “l’uomo nuovo” o chi sia. Per altro, non è per forza necessario che ci sia. Tutto può cambiare anche se non cade, ad esempio, un governo, o se alle successive elezioni tornano ad essere elette le stesse persone. Ho però la forte sensazione, più che altro il timore, che stia per succedere qualcosa di brutto. E con “brutto” non intendo “rivoluzioni” o chissà che. Intendo che le situazioni economico/esistenziali peggioreranno ancor più e drasticamente da un giorno all’altro. E a questo punto segnalo un documentario che per la lunghezza non avevo messo: I Savoia, la vera negazione di Dio – prima, seconda, terza e quarta parte. Non so se le verità che apprenderà, signor Castelli, demoliranno e faranno crollare certe sue idee e convinzioni. Nel caso, sarà nulla in confronto alle devastazioni e agli scempi che sono stati compiuti dagli ascedenti dei suoi beniamini: La pulizia etnica piemontese – I lager sabaudi. “Cinquemiladuecentododici condanne a morte, 6564 arresti, 54 paesi rasi al suolo, 1 milione di morti. Queste le cifre della repressione consumata all’indomani dell’Unità d’Italia dai Savoia. La prima pulizia etnica della modernità occidentale operata sulle popolazioni meridionali”].

Qui mi pare di udire quel tipico risentimento di chi è rimasto escluso dalla spartizione del bottino, e che, quindi, fa rivendicazioni in tal senso. “Escluso”, per modo di dire, infatti a certe persone non mancano mica i denari, le proprietà e quant’altro ancora. In sostanza, pare che vogliano la loro intera quota, non si accontentano di una parte di essa. Ed è ovvio che il tutto che certuni hanno, non potrebbe che aumentare se ritornassero “in auge”.

Il punto qui non è tanto la monarchia in sé, che magari, chissà, potrebbe andar bene e far “migliorare” le cose. È la specifica monarchia nostrana che non si può far risalire in sella. Perché se, per ipotesi, in Italia venisse restaurata la monarchia, non è che si fanno le elezioni per eleggere il re (che inaugurerebbe la discendenza). No, niente affatto, il re c’è già, pronto, ed è quello che dicono loro e che tutti conosciamo – perché dicono che è a lui che spetti, che è lui l’erede, il legittimo re. Italia Reale, Alleanza Monarchica, i partiti monarchici, chi sostengono, di quale casa reale parlano?

Che restituiscano il maltolto e chiedano deferentemente scusa certuni, invece di continuare ad accampare – con faccia di bronzo e rinnovata arroganza – diritti e pretese. Se c’è un diritto ereditario, questo dev’esserci per tutto, non solo per dire “Sono io il re e a me spetta il regno”. Che si facciano carico di TUTTO, dei presunti diritti e dei doveri, invece di rifuggire da questi ultimi – e dalle loro colpe e responsabilità – e tuffarsi nei primi.

Un’ultima nota e chiudo.

Viene qui contestato il referendum del 1946, e su questo i monarchici, da sempre, fanno leva per più cose. Sarà anche vera la faccenda dei brogli, ma a me interessa altro: visto che nel sito di Italia Reale c’è un articolo del settembre 2009 dal titolo “Memoria corta”, a proposito di referendum bisognerebbe che i monarchici per primi se l’allunghino la memoria.

Natale Adornetto

da: http://www.reset-italia.net/2009/10/29/i-re-a-nudo/comment-page-1/#comment-8889

I re a nudoultima modifica: 2009-10-30T08:35:13+01:00da tonyan1
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