FU GARIBALDI IL PRIMO A TRATTARE CON LA MAFIA?

tratto da:http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2009/10/fu-garibaldi-il-primo-trattare-con-la.html

27/10/2009 – Da sempre in Italia, i cassetti segreti si aprono per due motivi: quando è passato così tanto tempo da renderne il contenuto inoffensivo oppure per usare tali contenuti come arma contro l’avversario politico. La recente riesumazione del “Papello” sembrerebbe portare verso la seconda ipotesi.

Secondo alcuni quotidiani la lista contenente una serie di richieste mafiose allo Stato, rappresenterebbe la prova di una trattativa intercorsa tra Stato e Mafia.
Ma nel ’92 si verificò un caso isolato oppure in precedenza vi furono altre trattative con la criminalità organizzata?

Quando sui grandi quotidiani italiani è stato trattato l’argomento Garibaldi, per giustificare gli aspetti poco chiari e controversi dell’unificazione nazionale, si è scritto che: “visti i tempi erano necessarie misure urgenti” oppure “urgeva fare l’Italia ad ogni costo” ed ancora “a mali estremi, estremi rimedi”….
Insomma per i media nazionali, le cattive azioni di Garibaldi e Cavour sono da assolvere e giusticare.

Tra le “giustificazioni” ve ne sono alcune degne di nota che i Professoroni del Risorgimento mettono semplicisticamente e irresponsabilmente in secondo piano come ad esempio la liberazione coatta di tutti i criminali rinchiusi nelle carceri palermitane e napoletane senza distinzione di pena, in quanto “essendo imprigionati dai Borbone, erano per forza innocenti”.

Ma la vicenda più torbida dell’Unità d’Italia, sui cui spesso storici e giornali conformisti hanno volutamente chiuso gli occhi, è stato quando le forze garibaldo-piemontesi, anziose di assicurarsi al più presto il controllo definitivo delle Due Sicilie, stipularono degli accordi con la criminalità siciliana a napoletana(che allora non era organizzata) concedendo ai vari capi bastone diversi posti nelle istituzioni.(…)

Quello fu il momento in cui la criminalità di istituzionalizzò, assumendo il carattere organizzato che oggi la denota.

Fatta questa lunga premessa, abbiamo immaginato per un’attimo cosa sarebbe successo se Falcone e Borsellino fossero vissuti ai tempi di Garibaldi e se il giornalista Alfano ed il generale Dalla Chiesa fossero stati assassinati quando Cavour era ancora vivo, sicuramente avremmo letto nelle pagine dei giornali dell’epoca frasi del tipo: “è normale se durante il processo unificatorio in corso non tutto fila liscio, soprattutto in questi primi anni in cui vi sarà un assestamento”

Ma un Falcone fu ucciso davvero dalla mafia nel 1893, si chiamava Emanuele Notarbartolo, già presidente del Banco di Sicilia e sindaco di Palermo, spese la sua carriera politica nella lotta alla corruzione.Fu ucciso con 27 coltellate dai mafiosi Matteo Filippello e Giuseppe Fontana, su mandato pare del deputato colluso Raffaele Palizzolo. Tale omicidio venne considerato il primo delitto di mafia.
E’ inutile aggiungere che sfogliando i più autorevoli giornali e testi sulla storia del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, questo importante delitto non viene mai citato se non, in alcuni casi, superficialmente.

Le trattative e gli accordi che all’epoca furono stipulati con la mafie, dunque oggi verrebbero definiti “necessari”; ma in realtà tutta questa faccenda è una dannata storia di interessi politici. (…)

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FU GARIBALDI IL PRIMO A TRATTARE CON LA MAFIA?ultima modifica: 2009-10-28T14:02:00+01:00da tonyan1
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