Fonte:
IL GIORNALE DI BRESCIA del 27.07.2009
Quei massoni britannici che finanziarono i Mille.
Doveva “sfrattare”anche il Papa»
«Il finanziamento – ha detto il pro. Aldo Mola, docente di storia contemporanea di Milano e storico della massoneria e del Risorgimento – proveniva da un fondo di presbiteriani scozzesi e gli fu erogato con l’impegno di non fermarsi a Napoli, ma di arrivare a Roma per eliminare lo Stato pontificio. Tutta la spedizione garibaldina – ha aggiunto il il professor Mola – fu monitorata dalle massoneria britannica che aveva l’obbiettivo storico di eliminare il potere temporale dei Papi e anche gli Stati Uniti, che avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, diedero il loro sostegno.
«I fondi della massoneria inglese – ha aggiunto Mola – servirono a Garibaldi per acquistare a Genova i fucili di precisione, senza i quali non avrebbero potuto affrontare l’esercito borbonico, che era l’esercito di Pulcinella, ma un’armata ben organizzata. Senza quei fucili, Garibaldi avrebbe fatto la fine di Carlo Pisacane e dei fratelli Bandiera». «La sua appartenenza alla massoneria – ha detto ancora il prof. Mola – garantì a Garibaldi l’appoggio della stampa internazionale, soprattutto quella inglese, che mise al suo fianco diversi corrispondenti, contribuendo a crearne il mito, e di scrittori come Alexandre Dumas, che ne esaltarono le gesta. Non che lui non lo meritasse, ma tanti altri meritevoli non hanno avuto la stessa notorietà».
Riportato da Gaetano Barbella “Il geometra pensiero in rete“
da: http://www.eleaml.org/sud/stampa/spedizione_mille_giornale_brescia_mola.html