Nord e Sud, storia di scambi ineguali

Nord e Sud, storia di scambi ineguali

Quando nel 1866 ci fu la Terza guerra d’Indipendenza (da poco c’era stata l’Unità d’Italia) migliaia e migliaia di giovani del napoletano e del sud andarono a combattere e morire nel Veneto per la liberazione di quell’area, nessuno nel Nord li respinse.
Quando nel 1915 – durante la grande guerra – milioni di giovani napoletani e meridionali andarono a combattere e morire (vedi ossari del Pasubio e di Rovereto) per la libertà del Trentino, della Venezia Giulia e del Friuli, nessuno del Nord li respinse. Quando dopo l’ultima guerra milioni di napoletani e meridionali salirono al Nord per lavorare duramente, mal pagati, molto sfruttati, derisi e offesi, non furono però respinti. Quando ancor oggi centinaia di migliaia di giovani laureati napoletani e meridionali salgono al Nord per lavorare e consentire lo sviluppo ed il benessere loro e dei settentrionali, nessuno li respinge

Quando tonnellate di rifiuti nocivi del Nord vengono scaricati in Campania, nessuno li ha respinti. Ma se oggi si chiede al nord di accettare, per poco tempo, una parte dei rifiuti campani a fronte dei milioni di napoletani e meridionali che hanno contribuito allo sviluppo e al Pil del nord, ebbene la richiesta viene respinta.

Gino Capasso – NAPOLI

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Caro Capasso, il suo parallelo è chiaro e anche efficace. Ma improprio. Ritengo pericoloso paragonare un giovane volontario napoletano che versò il suo sangue nella Terza guerra d’Indipendenza con un sacchetto di monnezza che rifarebbe lo stesso percorso 150 anni dopo. Semmai chiediamoci perché a distanza di un secolo e mezzo oggi siamo capaci di un simile export, oltre all’espulsione tencica dei migliori cervelli che dalle nostre parti non riescono a trovare lavoro. Non c’è dubbio che ci confrontiamo con un Nord egoista e che ha perso padanamente il senso delle radici unitarie. Ma impegniamoci per invertire la rotta e per non diventare un problema che può essere facilmente risolto in casa nostra.

(27 novembre)

letterealdirettore@ilmattino.it

Secondo noi il Sig. Capasso è stato incisivo con il suo parallelo e chiarissimo sul suo significato che mette in evidenza come siamo abbandonati nel momento del bisogno, un momento che ci hanno creato i politici italiani, nordisti e sudisti, egoisti e menefrghisti e siamo sicuri che il problema può essere facilmente risolto in casa nostra, ma una vera casa nostra, senza “l’aiuto” di quest’italia unita.

Nord e Sud, storia di scambi inegualiultima modifica: 2010-11-28T15:40:00+01:00da tonyan1
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