Legambiente: «Abruzzo libero dalle macerie solo nel 2079»

Legambiente: «Abruzzo libero dalle macerie solo nel 2079»

 

L’allarme dell’associazione ambientalista. Confrontato il ritmo attuale di smaltimento e la stima fatta nel mese di luglio da Vigili del fuoco e Cnr.

 

images[2] (5).jpgL’Abruzzo rischia di essere libero dalle macerie del terremoto solo nel 2079. L’allarme arriva da Legambiente che ha messo a confronto il ritmo attuale di smaltimento e la stima fatta a luglio da Vigili del fuoco e Cnr, che parla di 2.650.000 metri cubi di calcinacci in tutta l’area del terremoto. Una stima che non è nemmeno certa, visto che gli stessi soggetti hanno dato stime diverse nelle stesse aree, negli stessi Comuni.

 

LENTEZZA – Una lentezza che, secondo l’associazione ambientalista, è dovuta a ritardi, indecisioni e rimpalli di responsabilità e che, certamente, rallenta anche la ricostruzione. Rincara la dose il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente: «Da quando se ne occupa lo Stato, si procede a un ritmo di smaltimento di 150 tonnellate al giorno, contro le 600 di quando se ne occupavano i sindaci abruzzesi». Una montagna di macerie che potrebbe far muovere l’economia post-terremoto tra smaltimento e riciclo. Il governo, per la prima volta in Italia, ha deciso di classificare il materiale edile crollato come rifiuto solido urbano e non rifiuto speciale. Ma la qualifica vale solo per le macerie crollate, non quelle dei ruderi ancora in piedi. Una differenza che lascia perplessi aquilani e associazioni ambientaliste: a terra o in aria che siano, gli operatori del settore spingono perché i calcinacci siano analizzati, differenziati e riciclati.

 

NORMATIVA – Secondo l’Anpar, l’Associazione nazionale produttori di aggregati riciclati, si potrebbe recuperare oltre il 90% delle macerie per riutilizzarle in altre opere edili. Le macerie triturate, infatti, possono essere usate per sottofondi stradali, calcestruzzo a bassa e media resistenza, piste ciclabili e riempimenti. Ci sarebbe anche un obbligo di legge. Il decreto ministeriale 203 del 2003, infatti, obbligherebbe tutti gli enti pubblici a impiegare almeno il 30% di materiale riciclato nelle opere progettate. Quello che succede in realtà, e non solo in Abruzzo, è che nei capitolati di appalto non viene nemmeno previsto l’utilizzo del materiale riciclato. Un problema di norme allora ma anche di appositi impianti che in Abruzzo non ci sono. E per ora non c’ è una parola definitiva nemmeno sui siti dove realizzarli, visto che una prima lista realizzata un anno fa è rimasta lettera morta. Non hanno dubbi i tecnici tedeschi che, per il governo di Berlino, lavorano alla ricostruzione di Onna. «Nessun piano generale – spiega Wittfrida Mitterer, coordinatrice del progetto – può partire senza lo sgombero delle macerie».

Domenico Affinito fonte corriere della sera

 

da: http://notizielibere.myblog.it/archive/2010/10/20/legambiente-abruzzo-libero-dalle-macerie-solo-nel-2079.html

Legambiente: «Abruzzo libero dalle macerie solo nel 2079»ultima modifica: 2010-10-20T11:19:00+02:00da tonyan1
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