Progetti europei, energie napoletane

Campania della conoscenza

Progetti europei, energie napoletane

Il gas inventato dagli scienziati partenopei e dai loro colleghi comunitari darà uno scossone decisivo al futuristico mercato delle auto a idrogeno.
Cristian Fuschetto

images[4] (2).jpg” possibile “estrarre” dall’uso combinato di carbone e biomasse una nuova fonte energetica? E soprattutto, è possibile estrarne una fonte a impatto zero e per di più tale da renderci energeticamente autonomi? Negli ultimi tre anni ben nove tra i più importanti centri di ricerca europei sulle energie rinnovabili si sono cimentati in un progetto davvero ambizioso, quello di riuscire a sviluppare tecnologie innovative per l’utilizzo pulito di carbone e biomasse come fonti energetiche alternative al petrolio e al metano. Il progetto si chiama Flexgas (Near Zero Emission Advanced Fluidised Bed Gasification), ha avuto notevole successo, tanto da essere stato prontamente rinnovato dal Fondo di Ricerca per il Carbone e l’Acciaio della Commissione Europea e, lo si dica pure con una punta di orgoglio, è stato coordinato dall’Istituto di Ricerche sulla combustione del Cnr di Napoli, guidato da Francesco Miccio. “Da anni lavoriamo su una tecnologia innovativa di gassificazione, la cosiddetta tecnologia a letto fluido – spiega Miccio – e ora abbiamo ottimizzato questa nostra competenza per sviluppare un processo integrato di gassificazione in cui gli effetti sinergici della presenza congiunta di carbone e biomassa dà vita a un gas sintetico non solo molto efficace ma anche a bassissimo impatto ambientale”. Sono stati sette i paesi coinvolti (oltre all’Italia, l’Inghilterra, la Spagna, il Portogallo, la Polonia, l’Austria e l’Olanda) nell’impresa di generare questo gas “ibrido” che, con ogni probabilità, potrà svolgere un ruolo centrale nella più decisiva sfida riservataci dal prossimo futuro, la sfida energetica. Questo gas sintetico è infatti particolarmente ricco di idrogeno e grazie all’ottimizzazione del processo integrato di gassificazione, purificazione e conversione, i potenziali di efficienza energetica e di produzione di calore sono amplissimi.
images[4] (3).jpgOltre al fatto di poter creare delle centrali pulite (un impianto sperimentale da 8MWth, unico nel suo genere, è stato installato a Gussing, in Austria), il progetto di ricerca coordinato da Miccio presenta anche un altro vantaggio, prevede l’utilizzo di combustibili di provenienza esclusivamente interna all’Unione europea (carboni e biomasse localmente disponibili) e dunque è eco-friendly perché consente di ridurre gli impatti sull’ambiente del trasporto su lunga distanza. Ma i guadagni sono anche geo-politici. “Nella misura in cui riusciamo a diminuire la nostra dipendenza nel campo dell’approvvigionamento energetico – osserva giustamente il ricercatore napoletano – riusciamo a moltiplicare i nostri vantaggi politici e sociali, per non parlare dei vantaggi in termini di sicurezza”. Finanziato con un fondo di 2,5 milioni di euro, il progetto Flexgas è stato appena rinnovato per un altro triennio dalla Commissione Europea con il nome di Fecundus, guidato anch’esso dall’Istituto del CNR partenopeo. “Fecundus, così come Flexgas – dice Miccio – riguarda applicazioni di natura stazionaria, ovvero centrali pulite ed innovative per la generazione di energia elettrica e calore da carbone e biomassa solida”. Che si tratti di una linea di ricerca dalle rilevanti implicazioni industriali lo testimoniano partner come la società spagnola Elcogas, che già vanta una grossa installazione dimostrativa per la gassificazione del carbone. Il gas “inventato” dai ricercatori napoletani e dai loro colleghi europei potrà inoltre dare uno scossone decisivo anche al futuristico mercato delle auto a idrogeno. “Le applicazioni nel settore automobilistico – avverte Miccio – possono ricondursi esclusivamente all’utilizzo di idrogeno generato dal processo ed immagazzinato in serbatoi pressurizzati. Come è noto l’idrogeno rappresenta un combustibile intrinsecamente pulito ma costoso poiché non direttamente disponibile in natura”. Progetti come questi rappresentano una grande opportunità non solo per i loro risultati immediati o comunque circoscritti ai settori direttamente implicati, ma sono importanti anche per il supporto tecnologico che essi possono fornire a politiche energetiche nazionali e regionali già consolidate. Prima che la grande rivoluzione dell'”economia all’idrogeno” diventi una realtà è infatti necessario compiere tante piccole rivoluzioni. Flexgas e Fecundus sono due importanti passi in questa direzione.
campaniadellaconoscenza@denaro.it

da: http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=608394

Progetti europei, energie napoletaneultima modifica: 2010-09-20T08:04:52+02:00da tonyan1
Reposta per primo quest’articolo