E’ in distribuzione la Rivista DUE SICILIE nr. 2 anno 2010 (marzo /aprile)

E’ in distribuzione la Rivista DUE SICILIE nr. 2 anno 2010 (marzo /aprile)


Sommario

3. Largo ‘e Palazzo

5. Rinasce il Parlamento delle Due Sicilie

6. La Civiltà Cattolica (LVII)

8. I Borboni

10. Non tutti sanno che …

12. Ricordo dei Borboni a Roma

14. Il dramma di essere giovane diseredato

16. Pecunia optime olet

17. L’Assedio (11)

25. Lo Scaffale duosiciliano

26. La mia Terra

27. L’Armata di Mare

28. Chiacchiere in libertà

30. Grane padane

32. Fratelli d’Italia

33. A proposito della Banca Romana …

34. Francesco II di Borbone

37. Arco – I nuovi briganti

38. Le Voci di dentro

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RINASCE IL PARLAMENTO DELLE DUE SICILIE

Un evento storico: a 150 anni esatti dall’invasione piemontese nel Regno delle Due Sicilie, il 16 gennaio scorso, a Napoli, nell’antisala dei Baroni del Maschio Angioino, si è riunito nuovamente il “Parlamento delle Due Sicilie”. Esso è formato da 100 duosiciliani provenienti dalle antiche province e dagli antichi Sedili Napoletani, con le proprie insegne e relativi simboli.

Il “Parlamento” è nato da un’iniziativa popolare resasi necessaria a causa dei numerosi e gravi problemi creati al Sud dall’amministrazione italiana che, orientata solo sugli interessi dell’area nord-ovest dell’Italia, non ha mai modificato questi suoi macroscopici voluti indirizzi, rendendo irrealizzabile uno dei suoi obiettivi dichiarati: l’unificazione dei popoli della penisola italiana, il che dimostra di essere una delle tante favole risorgimentali. Le ragioni principali per l’istituzione di questo Parlamento del Sud, tuttavia, son dovute precipuamente al fatto che purtroppo il Mezzogiorno d´Italia, dal 1860 ad oggi, non ha mai saputo esprimere classi dirigenti adeguate, capaci cioè di contrastare i governi anti-meridionali succedutisi dai Savoia all’attuale repubblica.

La conseguenza è stata che la popolazione «meridionale» non ha mai potuto partecipare sentitamente ed attivamente alla vita sociale del nuovo Stato a senso unico, dal quale è stata delusa e sfruttata. La miopia, poi, dei politici del Sud, inerti nello stimolare e catalizzare le ricche potenzialità umane del Sud per il suo sviluppo, ha fatto il resto.

Il “Parlamento del Sud” ha, dunque, lo scopo di coinvolgere tutta la popolazione dell’antico Regno delle Due Sicilie a partecipare attivamente alla vita politica del Sud e a rinnovare i sentimenti d’amore per la propria Terra, senza contrapposizioni “leghistiche” e senza alcuna intenzione secessionistica.

Questi nuovi rappresentanti del Popolo, di ogni età e fascia sociale, con una tradizionale nostra impostazione morale, sono formati da imprenditori, professionisti, artigiani, artisti, uniti dal profondo amore per la nostra Terra e con il preciso intento di formare nuove e diverse classi dirigenti, distribuite in commissioni di lavoro o “ministeri” (dell’Economia, dei Beni Culturali e del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio, Affari Esteri – secondo la definizione borbonica – o delle “pari opportunità Nord-Sud”). Il loro insieme è indirizzato, in definitiva, a creare una sinergia intellettuale volta ad orientare le scelte istituzionali del Governo italiano verso il Mezzogiorno.

Questo «Parlamento», dunque – nel rispetto delle leggi della Repubblica Italiana, degli enti locali e soprannazionali, con il compito di sollecitare e stimolare il dibattito sui temi della questione meridionale – non ha politici di professione, ma a loro si rivolgerà senza alcuna preclusione partitica, per ottenere risposte concrete e innovative a favore del Sud. A tale scopo, utilizzerà gli strumenti legislativi italiani vigenti quali, ad esempio, l’art. 50 della Costituzione Italiana che consente ai cittadini di promuovere petizioni da inviare alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.

Il “parlamento”, inoltre, si farà carico di comunicare suggerimenti, proposte o denunce ai Ministeri del Governo Italiano, agli organi preposti presso il Parlamento Europeo o ai competenti assessorati locali.

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ABBONAMENTI

ORDINARIO: euro 20,00 – SOSTENITORE: euro 30,00 – ESTERO: Europa, euro 30,00 – fuori Europa: euro 45,00 – Ad ogni nuovo abbonato in omaggio un Passaporto e un Ducato delle Due Sicilie. Ai sostenitori in più in omaggio a scelta

la Bandiera delle Due Sicilie o un libro.

Per i soli abbonati: Attestato di Brigante euro 5,00 – Bandiera : euro 9,00

I versamenti vanno effettuati all’ Associazione Due Sicilie – casella postale 305 – 36100 Vicenza centro con le seguenti modalità: 1) assegno non trasferibile – 2) versamento su Conto Corr. Postale nr.                37402641 3        ) bonifico bancario sul c/c Poste Italiane 000037402641 – coordinate bancarie: IT 47 B 07601 11800 000037402641 –

E’ in distribuzione la Rivista DUE SICILIE nr. 2 anno 2010 (marzo /aprile)ultima modifica: 2010-03-07T15:54:13+01:00da tonyan1
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