di una folla che pan domandava,
il feroce monarchico Bava
gli affamati col piombo sfamò.
sotto al fuoco degli armati caini
e al furor dei soldati assassini
“morte ai vili!” la plebe gridò.
se il fucile ha domato i ribelli,
se i fratelli hanno ucciso i fratelli,
sul tuo capo quel sangue cadrà!
dopo avervi ogni bene usurpato,
la lor sete ha di sangue saziato
in quel giorno nefasto e feral
quando oscura discende la sera
per i figli gettati in galera,
per gli uccisi dal piombo fatal. “
Bum.. bum ..bum .. Si odono sempre più forti i tamburi di guerra che da qui al 2011 dovranno convincere” l’itagliano di tutti i tipi, forme e misure” che questa oscena unità è stata invece una cosa favolosa e così oggi mi sono imbattuta in un tamburino enigmistico che sotto le innocenti vesti di un 23 orizzontale mi comandava perentorio di riempire 8 lettere col nome di “L’ eroe che sbarcò a Sapri “ Vuoi vedere ,dico io,che si tratta di quel signor Pisacane, che nel 1857 sbarcò sull’isola di Ponza con uno stratagemma, la prese e liberò dalle carceri 800 detenuti per reati comuni ,che ebbri di libertà sciamarono sull’isola facendo i diavoli, bruciando ,saccheggiando e violentando praticamente tutte le donne ? Ebbene sì, era proprio lui, che almeno però ebbe la decenza di suicidarsi quando capì di aver fallito e che era stato mandato al macello dal Mazzini di turno .E che dire della portaerei “Cavour”, pronta pronta per la grande occasione dell’unità,intitolata al “Grande tessitore “ ? Forse è un lapsus e volevano chiamarla “ il grande speculatore e affamatore” in ricordo dei torinesi affamati che nel 1853 assaltarono la sua casa (il nostro grande,modestamente, faceva incetta di grano per arricchirsi ) chiedendo il pane e furono falcidiati dall’esercito mandato da Cavour a sedare la sommossa .Ma i tamburini tacciono su queste cose. In compenso ,uno dei nostri (nel senso che è itagliano anche lui) tamburi maggiori ,massì proprio lui ,Vittorio Sgarbi, quando si slancia nella difesa di Garibaldi forse dimentica o forse non sa (male male, per un sindaco siciliano doc anche se acquisito da poco) che mentre il Peppino Garibaldi entrava trionfalmente a cavallo nella cattedrale di Palermo,i suoi garibaldini irruppero nel convento del Santissimo Salvatore, davanti alla cattedrale e violentarono le suore . Chissà che qualche tamburino non pensi come il generale La Marmora dopo il sacco di Genova che “i soldati erano bei giovani e in quelle violenze le donne aveano pure provato un piacere! “ ma non mi interessa , non voglio saperlo ,vorrei solo che qualcuno mi liberasse da tutti i pisacani ,passati ,presenti e magari perché no ,anche futuri .
Connie Castellano Genova